Cosa fare di un vasto territorio incolto - con olivi spontanei e olivastri, piante autoctone e fauna rara - collocato in prossimità del Lago di Varano e del Parco del Gargano? E' questa la domanda che Angelo Falletta si fa osservando la terra che eredita dalla propria famiglia.
Ad Angelo Falletta non interessa sfruttare economicamente questo spazio di natura, vuole trovare un modo per dargli vita, riabilitarlo e restituirne la ricchezza a chi, di quei paesaggi ha nostalgia e ne vorrebbe serbare intatto il ricordo.
Nasce così l'Oliveto delle Radici, uno dei rari progetti italiani finanziati dal 'basso' - leggi crowfunding - che apre al recupero e alla salvaguardia del patrimonio storico, culturale e naturale di territori il cui valore non si misura in denaro spicciolo, ma in relazioni e in memoria.
Il ritorno alle radici apre orizzonti di portata inestimabile. Non occorre essere del luogo per comprenderne gli aspetti emotivi più impalpabili. E' sufficiente scoprire il desiderio di trovare un luogo dove 'sentirsi a casa'; un luogo che consenta all'individuo di radicarsi, un luogo dove tornare…. Un luogo in cui 'qualcosa' ci possa rappresentare. Un luogo di pace.
L'Oliveto delle Radici è molto più di un progetto italiano, è l'occasione per riallacciare legami oltre le distanze e gli oceani. Seguiteci e capirete.
L'Oliveto delle Radici è un progetto rivolto a tutti coloro che comprendono l'importanza del ritorno alla Terra, intesa come madre di vita e di armonia tra tutti gli esseri viventi. Ma è soprattutto un cordone ombelicale - mai reciso - per coloro che hanno cercato opportunità lontano dal proprio Paese d'origine. Sono molte le comunità italiane che si sono formate in ogni angolo del globo, ed è forte in loro la volontà di mantenere orgogliosamente intatte identità e tradizioni. Tramandandole di generazione in generazione. L'Oliveto delle Radici si propone come opportunità concreta di riallacciare un legame con la propria terra, la propria lingua, i propri sapori e profumi. Un'occasione per essere nuovamente 'a casa' e contribuire a conservarne la bellezza e a coglierne i meravigliosi frutti.
L'ULIVO, UN SIMBOLO ANTICO La storia dell'ulivo è profondamente legata a quella dell'umanità e nelle origini di questo prezioso albero, storia e mitologia si intrecciano, fino a confondersi. A confondersi per noi che ci disputiamo, nei vari testi, la vera terra d'origine della pianta, alla ricerca di sterili primati. Non così era, però, per gli Antichi, la cui vera storia era proprio la Mitologia; terra e cielo che si toccano e che consacrano a Minerva l'albero sacro che fiorisce nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e nelle mille isole di questo mare grande di storia e di leggenda: Ulivo, parte integrante, come simbolo, di tutte le religioni che nascono o che vengono, via via, a bagnarsi su questo mare. In Italia e nel suo tepore l'ulivo ed il suo olio trovano le condizioni migliori di sviluppo, anche perchè la nostra pianta necessita, nel sole dell'estate, di acqua, donata dal cielo con piogge leggere che ne vengano a bagnare le forti radici, senza ristagnare nel terreno. Nell'antichità, dalla Magna Grecia del nostro Sud Italia, su su fino all'Etruria, è un trionfo di questa pianta: offerta dal Cielo e cantata dai poeti, rende ricchi gli uomini e i loro territori. Dono di Dio che si estende fino ai piedi delle bianche Alpi, acclimatandosi lungo le sponde dei grandi laghi del nord, sia del Lario come, soprattutto, del Garda, là dove, il Sommo poeta latino Catullo ne canta la storia.
Cosa si adotta
L'adozione prevede la cartellinatura della pianta prescelta con nome e cognome dell'adottante o della persona cui la si vuole dedicare, la manutenzione della pianta, la foto e l'ubicazione territoriale GPS della stessa - visionabile via web -, 5 litri di olio extravergine di oliva ricavati dalla pianta per la durata di 5 anni (costi di spedizione a parte). Cinque litri d'olio offerti ogni anno dalla pianta, per cinque anni, come ringraziamento a chi, con l'adozione, le ha donato la possibilità di rivivere nel Parco degli Ulivi.
Allo scadere dei cinque anni sarà anche possibile, per chi lo desidererà, rinnovare l'adozione della pianta; ulivo che, comunque, in ogni caso, conserverà per sempre la targa e la memoria del suo primo benefattore.
Le occasioni per adottare un ulivo?
Sono tante le ragioni per fare un regalo dal valore simbolico - e non solo - legato al concetto di radici. Un matrimonio, per esempio…oppure la nascita di un figlio…o ancora in ricordo di qualcuno che ci è stato particolarmente caro. O semplicemente il desiderio di avere una pianta che resti oltre la nostra permanenza sulla Terra…perchè gli ulivi ci 'sopravvivono'. Un modo, tra l'altro, di porre fine allo scempio dell'espianto di meravigliosi esemplari, costretti a viaggiare e a essere collocati in luoghi a cui non appartengono.